Verniciatura della carrozzeria: come fare la ricerca colore
In carrozzeria, la ricerca colore è di fondamentale importanza.
I verniciatori conoscono l’argomento fin nei minimi dettagli, mentre altri addetti, o addirittura i titolari, potrebbero dare per scontate molte nozioni, quindi cerchiamo di fare una panoramica generale per poi parlare nello specifico delle caratteristiche tecniche dei vari spettrofotometri.
Premessa sulla scelta del colore per la verniciatura
Ci sono ancora molti verniciatori affezionati, nostalgicamente, alle color fan decks, più comunemente tradotte in italiano “cartelle colori”… ci dispiace per loro, ma dovranno abbandonarle per due semplici motivi.
In primo luogo per i costi, perché una multinazionale produttrice di vernici non è più disposta a spendere capitali enormi per aggiornare le cartelle colori, aggiungendo le nuove livree create dalle case auto o le varianti di colori già presenti quando può ridurre al minimo questi costi modificando un database all’interno del proprio programma.
Non c’è quindi da stupirsi che tutte le aziende produttrici hanno già dichiarato che cesseranno gli aggiornamenti delle color fan decks in breve tempo.
Inoltre, è scientificamente provato che uno spettrofotometro odierno sia più preciso nello scegliere la variante corretta rispetto all’occhio umano, perfino di quello del verniciatore con la vista più acuta e allenata.
Lo spettrofotometro
A cosa serve uno spettrofotometro?
Lo spettrofotometro, detto anche spettro-colorimetro, è uno strumento che è capace di definire e valutare oggettivamente il colore, così che i designer possano comunicare le esatte caratteristiche della loro tinta ai produttori, che quindi riescono a riprodurli in modo accurato e verificare che i prodotti finali rispettino le specifiche ricevute.
Il funzionamento dello spettrofotometro si basa sull’analisi delle onde elettromagnetiche della luce che colpisce un oggetto colorato, a prescindere dal materiale con cui è realizzato.
Si tratta quindi di uno strumento molto versatile che può essere usato su carta, plastica, metallo, pezzi verniciati e perfino liquidi, che siano lucidi, opaci o con effetti particolari.
Lo spettrofotometro, quindi, riesce a ottenere una descrizione oggettiva del colore sulla base della radiazione luminosa che emana.
Esistono vari modelli di spettrofotometro che hanno caratteristiche differenti che permettono di intervenire più efficacemente in specifiche circostanze: possono per esempio essere portatili o da banco, a sfera o multingolo, e con diverse angolazioni per la raccolta dati.
Lo spettrofotometro in carrozzeria
Per quanto riguarda gli spettrofotometri in carrozzeria abbiamo bisogno di diversi angoli di lettura poiché l’aspetto delle finiture è influenzato appunto da angolazioni e condizioni diverse di osservazione: oltre al flop chiaro-scuro e al cambio di colore, si possono anche creare effetti speciali di sparkle.
Gli spettrometri più famosi per la carrozzeria sono i BYC e gli X-Rite, due aziende che hanno decenni di esperienza nel mondo del colore e che hanno creato gli strumenti più evoluti: oltre ai cinque angoli di lettura tradizionali (15°, 25°, 45°, 75° e 110°) sono dotati di un angolo aggiuntivo di -15° per la misurazione della grana di metallizzati e del gloss per il viraggio del colore dei pigmenti ad interferenza.
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