Consigli per la verniciatura: i catalizzatori e dosaggio
La vernice che ricopre la carrozzeria di un’automobile è composta da due o tre strati: il primo è un fondo oppure un primer (per parti in plastica), il secondo è il colore e il terzo è il trasparente.
Tutti e tre questi prodotti possono essere monocomponenti o bicomponenti.
Quasi nella totalità dei casi il fondo e il trasparente sono bicomponenti per svariati motivi, tra cui spicca la durezza e la conseguente resistenza.
Il colore, invece, può essere bicomponente o monocomponente a seconda dei casi.
Se si sceglie il colore bicomponente non c’è necessità di applicare anche il trasparente, essendo già questa formulazione sufficientemente protettiva. Tuttavia, questi prodotti sono più limitati negli effetti che danno alla carrozzeria: non esistono in commercio bicomponenti metallizzati o perlati per auto e moto.
Di conseguenza, se si vuole un colore con questo tipo di effetti deve essere monocomponente, a cui deve seguire l’applicazione del trasparente bicomponente per la sua protezione.
Ma perché questi prodotti vengono chiamati bicomponenti?
Il ruolo dei catalizzatori nella verniciatura
La vernice bicomponente può essere applicata con successo solo se viene miscelata con un secondo componente, il catalizzatore.
Il catalizzatore è un prodotto verniciante che non può essere usato autonomamente, avendo il preciso scopo di reagire con la base per indurirla.
In aggiunta, il catalizzatore può applicare sulla superficie della vernice particolari effetti per raggiungere il risultato che si desidera ottenere, per esempio lucido od opaco.
Per la verniciatura della carrozzeria con prodotto bicomponente è quindi necessario avere sia la base che il corrispondente catalizzatore.
Come vengono combinati base e catalizzatore?
Su un prodotto bicomponente viene riportato un valore percentuale di base B in relazione alla base A: per convenzione, la base A è la base bicomponente, mentre la base B è il catalizzatore.
La dicitura significa che una volta scelta la quantità di base bicomponente da utilizzare bisogna aggiungere la percentuale indicata di catalizzatore.
Per esempio, se viene indicato un 20% di base B a peso e si preparano 100 grammi di base, sarà necessario aggiungere 20 grammi di catalizzatore.
Bisogna prestare attenzione alle istruzioni perché il rapporto tra i due prodotti può essere in relazione al peso oppure al volume, in base alla casa produttrice.
A seconda delle sostanze impiegate nella formulazione, infatti, la densità può essere molto diversa e quindi il rapporto può variare significativamente, con il rischio di mettere troppo o troppo poco catalizzatore, rendendo inutile la vernice bicomponente così preparata.
Solitamente, le case produttrici consigliano l’abbinamento tra base e catalizzatore, andando a prendere uno specifico prodotto della propria linea, assicurando così la compatibilità tra i due senza presentare troppi problemi a chi si sta approcciando ai prodotti bicomponenti.
I diversi tipi di catalizzatore
Esistono molti tipi di catalizzatori tra cui scegliere.
Gli aspetti da considerare nella scelta del catalizzatore sono principalmente due:
- La compatibilità con il colore della base;
- La velocità con cui il catalizzatore asciuga e solidifica.
Se i motivi dietro il primo fattore si possono facilmente intuire, è utile spendere qualche parola sulla velocità di asciugatura.
Generalmente, un catalizzatore per vernici può essere ad asciugatura lenta o veloce:
- L’asciugatura lenta è consigliata durante la stagione calda per contrastare l’effetto del calore, che altrimenti porterebbe a una prematura evaporazione della parte liquida, e per lavori su superfici estese, così che non inizi a solidificarsi prima del termine del lavoro per un risultato uniforme;
- L’asciugatura veloce è consigliata durante la stagione fredda per contrastare l’effetto del freddo, che altrimenti solidificherebbe il liquido della vernice senza lasciare al catalizzatore il tempo di agire, e per lavori su dettagli, così da valutare in breve tempo l’effetto dell’intervento.
L’impiego dei catalizzatori da parte di esperti
In base alla dimestichezza che si ha con l’impiego della vernice bicomponente, si possono aggiustare i dosaggi.
Per esempio, maggiore la presenza del catalizzatore, maggiore sarà l’opacità risultante, e viceversa per un effetto lucido se ne utilizzerà di meno.
La quantità di catalizzatore impiegata varia anche in base alle condizioni di temperatura: anziché procurarsi prodotti con diverse velocità di asciugatura si può agire sulla concentrazione del catalizzatore per rendere il processo più veloce o lento e adattarsi alle condizioni ambientali e al tipo di lavoro.
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Commento (1)
Buongiorno, allora come o capito dovrei mettere meno catalizzatore per avere il trasparente a specchio. Sono Tommaso grazie, distinti cordiali saluti.